Con il passare degli anni le principali emittenti televisive, pubbliche e private, hanno affidato sempre di più il comparto tecnico/produttivo a società esterne in appalto. Questo ha portato ad una drastica riduzione di figure professionali assunte dalle emittenti stesse, esternalizzando di fatto il 90% della forza lavoro. Forza, perchè di questo si tratta, volano della produzione e post-produzione dell’intero panorama televisivo nazionale, che non ha mai avuto una rappresentanza sindacale. Il Progetto A.S.A. (Autonomo Sindacato Audiovisivi) nasce per soddisfare questa esigenza, riunire tutti i lavoratori esterni operanti nei vari settori dell’audiovisivo. I numeri di cui parliamo fanno si che quasi la totalità delle trasmissioni messe in onda ogni giorno vengono prodotte grazie alla professionalità e disponibilità dei tecnici esterni appaltati alle varie emittenti (Rai, Mediaset, Sky, La7, ecc.). Di fatto c’è stato un passaggio di consegne a livello produttivo, tra dipendenti interni e lavoratori in appalto, che ha tralasciato uno dei punti cardine: i diritti dei lavoratori. Quello che chiediamo oggi è solo un piccolo tassello nel grande mosaico che forma una collettività di lavoratori, di professionisti che si sentono onorati di far parte di questo settore, il diritto di firma. Crediamo che l’acquisizione di questo diritto potrà essere il punto di partenza per creare un’entità reale di settore. Porterebbe ad una naturale selezione qualitativa di ció che va in onda, ed una possibile e più che mai reale crescita professionale qualificata. Da anni ormai le emittenti televisive si avvalgono di tecnici in appalto che proprio per la natura del servizio offerto non possono essere accreditati nei titoli per il lavoro svolto. Maestranze,tecnici fantasma dei vari settori dell’audiovisivo, che per anni, grazie alla professionalità e all’esperienza acquisite sul campo, vivono il proprio lavoro lontani dai riflettori, che invece illuminano ció che devono raccontare con le immagini. Persone che hanno scelto questo mestiere, per anni riservato a pochi, nel quale oltre la tecnica, si cercava di tramandare in primis passione,etica e professionalità. Il diritto di firma puó far tornare questo lavoro a ció che era prima, regolamentando un settore che subisce l’apertura ad improvvisati dell’immagine, ledendo così l’esperienza e a volte i costi stessi del lavoro. Il nostro scopo è che oggi venga fatto un passo verso la rinascita della nostra professione e dell’intera collettività che la compone.
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